A cura di Elisabetta Bisacchi, fisioterapista del centro medico Kura di Cesena
Il metodo McKenzie è stato ideato dal fisioterapista neozelandese Robin McKenzie negli anni ’80. Tale metodo, che si basa su un concetto di diagnosi e terapia meccanica, prevede una valutazione iniziale, una diagnosi ed infine il trattamento; può essere applicato su tutti i tratti della colonna vertebrale.
Le principali patologie per cui è indicato sono: la lombalgia/lombosciatalgia/lombocruralgia, la cervicalgia/cervicobrachialgia, i dolori dorsali di origine meccanica e le cefalee che insorgono come causa secondaria di un disturbo cervicale. È inoltre indicato nel recupero della mobilità in seguito ad un colpo di frusta.
La valutazione della prima seduta permette, tramite un’accurata anamnesi, di capire innanzitutto se si tratta di un sintomo di origine meccanica o non meccanica. Solo se i sintomi sono provocati da cause di tipo meccanico, legati cioè all’esecuzione di movimenti dannosi e/o al mantenimento di posture scorrette, è possibile utilizzare il metodo Mckenzie, classificando il tipo di disturbo e scegliendo la terapia meccanica (esercizi specifici) da far eseguire a domicilio. Tali esercizi portano gradualmente ad una diminuzione del dolore, che dalle zone più periferiche del corpo, si portano più vicino alla colonna vertebrale (concetto di centralizzazione del dolore), fino alla sua scomparsa. Gli esercizi vanno eseguiti più volte durante l’arco della giornata.
La seconda seduta, se possibile, viene pianificata per il giorno successivo per avere conferma che gli esercizi scelti siano corretti e siano stati ben compresi. Si inizia con un minimo di tre sedute e si prosegue, se necessario, aggiungendo ulteriori appuntamenti.
Il paziente viene inoltre educato ad una postura seduta corretta e all’eventuale utilizzo di ausili, tra cui cuscino lombare e/o cervicale modello Mckenzie. L’obiettivo è quello di rendere il paziente il più autonomo possibile, attraverso gli esercizi di autotrattamento, le posture corrette e le indicazioni per la prevenzione delle recidive.
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